DIZIONARIO DELLE TRATTATIVE

Il casting, il profilo e l’ultimatum: come si scrive una trama da calciomercato

Sono giorni di trattative per gli acquisti dei calciatori e di racconti estenuanti intorno ad affari spesso fumosi (la “suggestione”) o solo abbozzati (una “idea”). Tutto comincia con una parola che pare cinematografica e che invece viene dai talent-show: segno dei tempi. Il primo verbo è sempre “monitorare”, poi interviene “piacere”. Fino all’arrivo del “contatto”, dei “dettagli” e “manca solo la firma”. Come se fosse possibile uscire da un rogito senza le firme. E appena tutto finisce, si ricomioncia

Sono giorni di casting, quelli che al tramonto della primavera portano all’inizio formale dell’estate. Arrivano i calendari e portano pure l’inizio del calciomercato. Tutto torna. Il casting non c’entra con i film – anche se quando si cerca un allenatore e si valutano alcune opzioni, sui giornali si fa presto a farlo diventare un titolo evocativo: tipo Tre uomini e una panca. Quando nel calcio si cerca qualcuno – un allenatore, un giocatore in un determinato reparto – si parla di casting, ma no

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