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Yoga and Sport with Refugees permette a chi è chiuso nei campi greci di ricrearsi una vita fuori da lì. Molti ex rifugiati sono diventati allenatori e grazie all’associazione hanno trovato un nuovo ruolo nella società.
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Tra le organizzazioni attive nella crisi umanitaria sull’isola di Lesbo, Yoga and Sport with Refugees è un progetto unico. In quasi quattro anni di attività ha coinvolto migliaia di atleti, principalmente rifugiati, in attività sportive gratuite, coprendo 25 diverse discipline dalla corsa al kung fu, dal nuoto allo yoga.
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«All’inizio avevamo solo una tenda – racconta Estelle, francese di 29 anni, fondatrice di Yoga and Sport – poi abbiamo trovato questo magazzino, i muri erano completamente anneriti dal fumo, abbiamo lavorato duro per trasformarlo in una palestra». Adesso nella sala ci sono macchine per esercizi, materassi ginnici e una coloratissima parete da arrampicata.
Il sole brucia sulla pelle, il profumo di elicriso riempe l’aria, il sangue pulsa nelle orecchie. Manca il fiato per sostenere la salita. Nina e Nasim spuntano tra gli olivi in cima al sentiero, sono tornati a prendere chi è rimasto indietro. «Good job! – esclama sorridendo Nina – Ancora qualche metro e siamo in cima alla collina, poi è tutta discesa! Forza!». Le scarpe adesso sembrano più leggere, e i piedi danno una nuova spinta sulla strada accidentata, correndo insieme si trova un nuovo rit



