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Per i Whole food plant based no oil spremere le olive rompe l’armonia dell’alimento

Illustrazione Beatrice Maffei
Illustrazione Beatrice Maffei
  • Ecco i Whole Food Plant Based No Oil, che eliminano anche l’olio dalla dieta al fine di ridurre i passaggi che portano il cibo vegetale dal campo al piatto.
  • Gli oli d’oliva, dunque, come quelli di semi o di cocco, vengono evitati perché sono stati ottenuti scartando le parti fibrose e i nutrienti in esse contenuti, e rompendo l’armonia interna ad una pianta.
  • Come molte altre scelte di vita vegane, anche l’alimentazione Wfbno rappresenta, in parte almeno, un’aspirazione: nessuno può davvero nutrirsi solo di tutto piante, ma solo cercare di avvicinarsi il più possibile a quest’ideale.

Dei tanti acronimi che entrano oggi nelle nostre cucine, Wfbno è uno fra i più recenti – e probabilmente quello che provoca le reazioni di maggior sorpresa. Le sei lettere che lo compongono stanno per Whole Food Plant Based No Oil, ovvero, una dieta composta di cibi il più possibile interi (o nel caso dei cereali, integrali) a base di piante (quindi frutta, verdure, cereali, semi, tuberi, eccetera), e priva di grassi processati, o olii. Incluso olii solitamente considerati come il pinnacolo

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