Questa mattina i carabinieri hanno perquisito la sede nazionale dell’Unione sindacale di base (Usb) alla ricerca di armi ed è stata trovata una pistola nel water: l’allarme lo ha lanciato lo stesso sindacato pubblicando foto e video dell’accaduto.

In uno dei video si sente un sindacalista chiedere spiegazioni e il carabiniere rispondere: art. 4, dunque perquisizione non disposta dall’autorità giudiziaria sul presunto possesso di armi. «Una perquisizione a colpo sicuro, una pistola che salta fuori dallo scarico di un water. È la sintesi dell’operazione da film dei carabinieri andata in scena questa mattina contro l’Unione sindacale di base» si legge nel comunicato, un sindacalista aggiunge a Domani che il bagno «è aperto al pubblico».

Poco prima delle 11 i militari si sono presentati nella sede nazionale di Usb, in via dell’Aeroporto 129 a Roma. I dirigenti Usb hanno attivato lo staff legale del sindacato e i parlamentari di ManifestA. «L’anonimo segnalatore ha indicato dove trovare “le armi”: lo scarico di un water, “quello” scarico di “quel” water nei bagni riservati al pubblico maschile» scrive Usb.

Salta così fuori «una pistola malamente avvolta nel cellophane e immersa nell’acqua». Usb «denuncia la chiara ed evidente macchinazione contro un sindacato conflittuale, una messa in scena che fa comodo a molti, troppi».

I locali di via dell’Aeroporto sono quotidianamente aperti al pubblico «come tutte le sedi Usb. Di certo l’ultimo posto in cui nascondere qualcosa, figurarsi delle armi».

Sul loro sito, i sindacalisti hanno scritto che per loro si tratta di «un pretesto evidentemente e totalmente risibile per lanciare un messaggio al sindacato che in questo momento dà evidentemente fastidio ai palazzi del potere». Usb ha immediatamente attivato i propri avvocati e lanciato un appello alla solidarietà: «Non ci fermeranno».

Secondo le agenzie, l’arma trovata nel corso delle perquisizioni dovrà ora essere esaminata per verificarne l’autenticità. I militari dovranno, quindi, inviare una informativa alla procura sull’attività svolta. La perquisizione, confermano le agenzie, è stata effettuata alla luce di alcune telefonate anonime giunte alla centrale operativa che segnalavano la presenza di armi all’interno della sede del sindacato.

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