quello che non si vede nei video di santa maria capua vetere

Botte, minacce e sputi in bocca: 15 reclusi torturati dagli agenti

  • Gli agenti sono entrati nelle celle con le loro foto in mano. Una caccia all’uomo. Sono stati presi uno a uno, perquisiti, presi a calci, pugni, sputi e manganellate nei corridoi del carcere di Santa Maria Capua Vetere. Dopo aver subito ogni sorta di angheria, sono stati messi in isolamento, senza acqua, senza coperte, né la possibilità di cure per le ferite riportate.
  • È la storia dei 15 detenuti del reparto Nilo, dove vengono ospitate prevalentemente persone con problemi psichici o di tossicodipendenza, considerati i responsabili della protesta pacifica del 5 aprile 2020 in carcere, preludio all’orribile mattanza compiuta il giorno successivo dagli agenti.
  • Tra i 15 c’era anche Lamine Hakimi, il giovane algerino affetto da schizofrenia, morto in una cella di isolamento e in stato di abbandono un mese dopo il pestaggio subito dai poliziotti penitenziari.

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