Pene basse e reati riqualificati nel processo a carico dei poliziotti penitenziari accusati, a vario titolo, di aver pestato un detenuto tunisino il 3 aprile 2023. La tortura è stata ridimensionata ad abuso di autorità, in pratica incappucciare e colpire un recluso è «una misura di rigore non consentita». Regge invece l’accusa di falso verso tre agenti. L’avvocato della vittima: «Attonito e preoccupato»
Un detenuto incappucciato, senza la possibilità di vedere, colpito, picchiato e trascinato per metri. È accaduto nel carcere di Reggio Emilia, il 3 aprile 2023, ma non fu tortura, lo ha stabilito la giudice del tribunale, Silvia Guareschi, che ha derubricato il tutto ad abuso di autorità contro un detenuto, articolo 608 del codice penale. Non furono lesioni, ma percosse aggravate. Così nel giudizio abbreviato gli agenti sono stati condannati a pene basse, in dieci erano a processo per le violenz



