A conclusione del rito abbreviato, il tribunale di Bari ha condannato otto dei 27 indagati, coinvolti per nell’operazione “Friends” e appartenenti a clan attivi nel foggiano, per i reati di associazione a delinquere finalizzata all'acquisto, alla detenzione e alla cessione di sostanze stupefacenti. Tra i soggetti coinvolti c’è anche Alfredo Papa, capo del clan lucerino 'Bayan/Papa/Ricci', condannato a 14 anni. I provvedimenti nascono dalle le indagini svolte dalla squadra mobile della polizia di Foggia che hanno svelato una rete criminale dedita al traffico di sostanze stupefacenti tra il 2015 e il 2019.

Sono inoltre state inflitte anche sanzioni pecuniarie a Luigi De amicis condannato a due anni e due mesi di reclusione e 6mila euro di multa e a Michele  Piserchia condannato a un anno e otto mesi di reclusione e multato di 1.670,00. De amicis è accusato di aver custodito per conto dell’organizzazione criminale due pacchi di hashish precedentemente acquistati da esponenti del clan 'Li Bergolis' mentre Piserchia avrebbe ceduto cocaina a un membro del clan. Il tribunale ha inoltre disposto l’interdizione perpetua dai pubblici uffici nei confronti di Alfredo Papa, Francesco Antonio Coccia, Libero Lombani,Urbano Petito,Antonio Valerio Pietrosanto e Francesco Ricci; la confisca dei beni sequestrati a Coccia e Pietrosanto e la libertà vigilata a carico di Papa Alfredo per la durata di anni tre, da scontare all’esito dell’esecuzione della pena.

I soggetti ora condannati erano già stati destinatari, insieme ad altre 16 persone, tra cui figura anche Enzo Miucci, detto 'u criatur', capo del clan 'Li Bergolis', di misura cautelare personale nel mese di novembre 2019, in quanto ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti, associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, ricettazione e detenzione illegale di armi.

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