Fatti

Quel generale della foto sospettato come “mandante superiore” delle stragi

  • Non sappiamo se quell’immagine che ritrae Giuseppe Graviano, Silvio Berlusconi e il generale Delfino esista davvero, sappiamo però che sul lago d'Orta, con o senza quella foto, con o senza Berlusconi, la mafia siciliana si è giocata il suo futuro.
  • In una pagina della sentenza del processo sulla trattativa si fa cenno «ad una pista che portava al generale Delfino come possibile mandante e organizzatore a livello superiore degli attentati mafiosi commessi nel territorio nazionale».
  • I legami fra Delfino e l’uomo che ha servito Totò Riina su un piatto d’argento. Il gelataio Baiardo sapeva dell’arresto di Balduccio Di Maggio almeno una settimana  prima di quando – ufficialmente – è stato preso.

In un angolo d'Italia lontano da Palermo è accaduto qualcosa che può ribaltare la scena intorno alla cattura di Totò Riina, che poi è il principio di ogni mistero. Perché è da quel momento che s'incastra tutto: mafia, stato, stragi, depistaggi, patti. Oggi possiamo avere una visione meno incompleta sulle uccisioni di Falcone, di Borsellino, sulle bombe di Firenze. Possiamo seguire tracce che conducono a personaggi trascurati nell'immediatezza dei fatti, protagonisti scambiati quasi per comparse

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