- Per comprendere quello che ruota attorno al “caso Djokovic” non bisogna fermarsi alle carte, alle norme che regolano gli ingressi in Australia durante la pandemia o alle esenzioni vaccinali.
- Nell’animo del popolo serbo sono sempre gli istinti neri, le inquietudini mai sopite, la percezione dell’accerchiamento, la voglia di rivincita, le identità.
- La chiesa ortodossa svolge anche il ruolo di “religione vicaria” rappresentando l’identità nazionale davanti alle tempeste del mondo. Novak Djokovic, in questo contesto, non è che uno strumento nelle mani del Signore che combatte per l’orgoglio e i diritti dei serbi.
Quella di Novak Djokovic è soprattutto una battaglia d’identità e religione
10 gennaio 2022 • 18:57Aggiornato, 10 gennaio 2022 • 20:30