Il lucro sui detenuti

Quello del cibo in carcere rischia di essere ancora un affare per pochi

LaPresse
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  • «Io compravo il bagnoschiuma a quasi tre euro, quando sono uscito l’ho trovato a novanta centesimi. Il sopravvitto è sempre stato caro e inaccessibile», dice un ex detenuto che racconta lo scandalo del cibo all’interno degli istituti di pena.
  • Consiglio di stato e Corte dei conti hanno bloccato una procedura di assegnazione, in piedi da decenni, che favoriva i privati e puniva i detenuti.
  • L’amministrazione penitenziaria non aveva fatto nulla, ma adesso è in guerra con le imprese che fanno cartello e presentano ricorsi. Le nuove gare ponte hanno una base d’asta a 5,70 euro e bisogna vigilare sui ribassi per non ripetere gli errori del passato. 

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