Secondo il terzo 'Rapporto sui comuni’ realizzato dall’università di Venezia, Ca' Foscari,  le amministrazioni comunali italiane in una situazione di forte criticità finanziaria sono 81. Di questi 34 hanno deliberato il dissesto e 47 hanno richiesto l'attivazione della procedura di riequilibrio, revocata in 4 casi. Il numero complessivo di abitanti interessati è di 1.109.159 mentre lo squilibrio totale registrato ammonta a oltre un miliardo di euro, precisamente 1.161 milioni, per una quota annuale media di 101 milioni.

La distribuzione territoriale

Il fenomeno è particolarmente concentrato nelle regioni del sud: circa la metà dei comuni calabresi (48 per cento) ha, infatti, attivato il dissesto o il riequilibrio finanziario; la quota scende al 32 per cento in Campania, al 27 per cento in Sicilia, al 25 in Puglia, per ridursi drasticamente nelle regioni settentrionali, che si collocano tutte al disotto del 5 per cento. 

I numeri dal 1989

Sono passati trenta anni (1989-2019) dall'introduzione della disciplina del dissesto finanziario per gli enti locali. Il rapporto spiega che «nel complesso sono state attivati 1.047 procedimenti, che hanno interessato 814 comuni che, rispetto ai 7.914 esistenti in Italia al 31 dicembre 2019, rappresentano circa il 10 per cento dei comuni italiani».

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