Caso Report – Garante, la gioventù nera di Ghiglia condannato e poi riabilitato per un pestaggio “politico”

Non c’è solo il presente burrascoso per Agostino Ghiglia, componente del Garante per la protezione dei dati personali, ma anche un passato di militanza con bufera giudiziaria a causa di un pestaggio. Una vicenda solo accennata in queste ora di cui non era noto l’esito processuale. Domani ora è in grado di rivelare che per quella vicenda Ghiglia è stato condannato a 9 mesi di reclusione e poi riabilitato. Precisiamo che si tratta di una vicenda risalente agli anni Ottanta, ma una parentesi complicata della biografia dell’uomo del momento. All’epoca, infatti, l’ex deputato di Alleanza Nazionale è stato condannato per un pestaggio “politico”. Ghiglia, contattato da Domani per una replica, ha risposto: «La ringrazio per il garbo, ma non intendo tornare sui fatti risalenti a 40 anni fa per i quali sono stato riabilitato, credo 36 anni or sono». Report, perché la Rai non si è opposta a trasmettere l’audio di Sangiuliano e la moglie: «Scagiona Arianna Meloni» Ghiglia, giornalista e componente dell’autorità, è diventato noto alle cronache per la vicenda riguardante la sanzione comminata a Report. Una sanzione arrivata perché la trasmissione ha trasmesso il colloquio tra Gennaro Sangiuliano e sua moglie Federica Corsini sulla vicenda di Maria Rosaria Boccia. La pubblicazione, che aveva suscitato polemiche e critiche, è diventata presto politica coinvolgendo Ghiglia. Report ha mostrato il componente dell’autorità fare ingresso nella sede di Fratelli d’Italia di via della Scrofa a Roma mentre negli uffici era presente anche Arianna Meloni. «Mi sono recato per incontrare il direttore del Secolo d’Italia, Italo Bocchino, in merito a una presentazione a Torino e a Roma dei nostri due nuovi libri», si è difeso Ghiglia al Corriere. Un presente burrascoso che promette nuove puntate e colpi di scena. Caso garante Privacy, Ghiglia nella sede FdI. Il Pd: «Inaudito». Corsini: «Decisioni si fondano su fatti oggettivi» C’è anche un passato da raccontare. Ghiglia, che nella logica spartitoria comune a tutti i partiti, è diventato un componente dell’autorità, è sempre stato dalla stessa parte. A destra. Prima di fare il salto nella politica che conta è stato, negli anni ottanta, segretario provinciale del Fronte della Gioventù a Torino. E qui nascono i problemi. Era il 3 marzo 1986 quando l’Ansa riportava questa notizia: «Nove mesi di reclusione, senza la concessione della sospensione condizionale della pena, sono stati inflitti oggi dal pretore di Torino, Borgani, al segretario provinciale del Fronte della Gioventù, Agostino Ghiglia, ritenuto responsabile di un pestaggio avvenuto sabato scorso davanti al liceo torinese Volta». Le cronache dell’epoca riportavano anche le lesioni subite dai due studenti, guaribili in quindici giorni, per le bastonate subite. Ghiglia ed altri due furono arrestati mentre cercavano di scappare, un picchiatore, amico dell’attuale uomo dell’autorità, aveva in tasca un pugno di ferro. I tre in aula aveva poi letto un messaggio di scuse che aveva portato le vittime a rinunciare alla costituzione di parte civile. «Una sentenza vergognosa», disse l’allora onorevole missino, Ugo Martinat. Un passato lontano che si riaffaccia nel presente burrascoso di Ghiglia. Alla Privacy arriva il giudice Mattei: ecco chi è il nuovo segretario generale