Il magistrato di sorveglianza di Roma ha revocato la licenza straordinaria a Mario Tuti, terrorista di destra condannato per tre omicidi a due ergastoli. Tuti è in semilibertà, con obbligo di rientro serale nel carcere, dal 2004 e nei mesi scorsi aveva ottenuto un provvedimento che gli permetteva di dormire in una comunità a nord di Roma, nel comune di Allumiere.

La revoca è arrivata dopo la diffusione della notizia della sua partecipazione ai campi estivi del Blocco studentesco - organizzazione giovanile di Casapound - documentata dalle fotografie diffuse dal programma d’inchiesta Spotlight di Rainews24. Dopo la trasmissione i deputati del Pd Emanuele Fiano e Luca Lotti avevano presentato una interrogazione al governo chiedendo di valutare la posizione di Tuti.

Il campo del Blocco studentesco era stato organizzato nella tenuta La Farnesiana il 16, 17 e 18 luglio scorsi. Sui social dell’organizzazione erano apparse due fotografie di riunioni dei militanti di Casapound, in uniforme e con la bandiera della folgore nel cerchio (simbolo del partito fascista inglese Unione Britannica dei Fascisti, fondato nel 1932 da Oswald Mosley). Secondo alcuni commenti sui social dei militanti del Blocco studentesco Tuti aveva partecipato già negli anni scorsi ai loro campi estivi.

Chi è il terrorista

Mario Tuti, originario di Empoli, aveva aderito nel 1971 al Movimento politico Ordine nuovo, guidato da Clemente Graziani. Dopo lo scioglimento dell’organizzazione nel 1973, fonda il Fronte armato rivoluzionario, gruppo eversivo che si ispirava alla Repubblica sociale di Salò. Alcuni membri toscani del FAR piazzeranno degli ordigni sulla tratta ferroviaria Arezzo Firenze. Il 24 gennaio 1975 uccide due agenti di polizia, Leonardo Falco e Giovanni Ceravolo, durante una perquisizione. Dopo una breve latitanza viene arrestato in Francia. Verrà processato anche per la strage dell’Italicus: condannato in appello, viene assolto dalla Corte di Cassazione. 

Il 13 aprile 1981 insieme a Pierluigi Concutelli uccide nel carcere di Novara Ermanno Buzzi, terrorista nero condannato in primo grado per la strage di Brescia. Nella rivista Quex - pubblicazione dell’area neofascista, collegamento tra il carcere e le organizzazioni attive alla fine degli anni ’70 - Buzzi era stato indicato come traditore in una rubrica chiamata “écrasez l’infâme”, schiacciare l’infame. Oltre a Mario Tuti componeva la redazione Fabrizio Zani, Maurizio Murelli e Angelo Izzo.

Non è la prima volta

Mario Tuti è ancora oggi un punto di riferimento per l’area della destra radicale. Nel 2018 aveva partecipato ad un convegno organizzato dalla comunità militante di Avanguardia nazionale a Roma, nella sede gestita all’epoca da Stefano Delle Chiaie a Torre Spaccata. Era intervenuto in qualità di agronomo ad un incontro sulle “Comunità agricole”, moderato da Vincenzo Nardulli, esponente di punta del gruppo romano di Avanguardia nazionale, già condannato in primo grado per l’aggressione a due giornalisti dell’Espresso. In quell’occasione nel suo discorso Tuti legò l’esperienza delle comunità rurali d’area alle radici ideologiche del nazismo: “Per quanto riguarda il nazionalsocialismo io stessi tradussi nel mio secondo anno di carcere per conto delle edizioni di Freda il testo fondamentale del ministro dell’agricoltura del Reich che parlava della nobiltà del sangue e del suolo. La stirpe è comunque legata alla terra”, spiegò ad una platea composta da moltissimi giovani. 

La decisione del Tribunale di sorveglianza è stata diffusa dallo stesso Tuti sui social network. Moltissimi esponenti dell’area della destra radicale hanno espresso solidarietà a Tuti, insultando apertamente i deputati del Pd autori dell’interrogazione parlamentare. Parole molto dure sono state utilizzate anche da Andrea Colombo, giornalista de il manifesto, che ha definito “bastardi” gli esponenti del Pd toscano e “schifosa carogneria” la diffusione della notizia della partecipazione di Tuti ai campi di Casapound.

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