- Nonostante il suo mandato fosse scaduto a giugno, per sei mesi l’amministratore Antonio Rosati ha moltiplicato decisioni e spese avviando gare milionarie, promuovendo dipendenti in blocco, affidando consulenze e comprando impianti molto costosi.
- Tra le consulenze ce n’è una da 61mila euro per studiare il posizionamento strategico dell’Eur e una da 38mila euro per allestire nel quartiere un museo della pace. Per l’area culturale spesi in tre mesi 200mila e incassati 56 mila euro.
- L’11 gennaio Rosati è stato sostituito dal ministero dell’Economia e il Partito democratico è insorto a sua difesa, tra cui il dirigente Goffredo Bettini.
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella sì, l’amministratore di Eur spa no. Il primo ha rispettato i limiti del suo mandato imposti dal semestre bianco, il secondo, Antonio Rosati, nello stesso periodo invece si è dato molto da fare. Eppure anche Rosati formalmente non sarebbe stato nel pieno dei suoi poteri, trovandosi in prorogatio perché il suo mandato era scaduto con l’approvazione del bilancio a giugno. Il bon ton societario avrebbe dovuto consigliargli di limitarsi all’ordinaria



