Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella sì, l’amministratore di Eur spa no. Il primo ha rispettato i limiti del suo mandato imposti dal semestre bianco, il secondo, Antonio Rosati, nello stesso periodo invece si è dato molto da fare. Eppure anche Rosati formalmente non sarebbe stato nel pieno dei suoi poteri, trovandosi in prorogatio perché il suo mandato era scaduto con l’approvazione del bilancio a giugno. Il bon ton societario avrebbe dovuto consigliargli di limitarsi all’ordinaria amministrazione preparando il passaggio delle consegne al successore o pazientare aspettando la riconferma da parte degli azionisti. Che sono due: il ministero dell’Economia con il 90 per cento del capitale e il comune di Roma con il restante 10 per cento.

Durante il semestre di prorogatio di Rosati ci sono state le elezioni comunali e sindaco è diventato Roberto Gualtieri (Pd) e a quel punto Rosati, considerato un manager di quell’area politica, si è forse sentito la conferma del mandato in tasca. Invece, il ministero dell’Economia ha fatto pesare la sua maggioranza e non ha confermato Rosati.

Ne è nato un piccolo caso politico: dal suggeritore romano del Pd, Goffredo Bettini, al presidente del Lazio, Nicola Zingaretti, fino all’ex vicepresidente e ora europarlamentare Massimiliano Smeriglio, è stata tutta una lamentela per l’esclusione di Rosati, presa come uno sgarbo del governo tecnico di Mario Draghi.

Gli immobili

(Foto LaPresse)

Chi governa Roma ci tiene in particolare a Eur spa che vuol dire un patrimonio immobiliare gigantesco, circa 600 milioni di euro, più la gestione della Nuvola del famoso architetto Massimiliano Fuksas. Bettini, in particolare, ha recriminato: «Credo che molti rimarranno delusi se si guarda in questi mesi alle centinaia di attestati di stima ed espressioni di incoraggiamento che tanti hanno rivolto a Rosati». Tra gli estimatori dell’amministratore sostituito c’è anche Fuksas: «Rosati ha interpretato quello che volevo dare a Roma: un luogo che non c’era, per tutti. Lui ha avuto l’intuizione di farlo diventare uno spazio in cui mettere insieme non solo congressi, ma la comunità».

Dall’11 gennaio all’Eur spa ci sono un nuovo presidente, un nuovo amministratore e un nuovo consiglio che come primo compito si sono ritrovati a fare i conti con il lascito del frenetico semestre di Rosati. A cominciare dalle promozioni dei dipendenti. Tante e tutte in una volta: 39 su un organico di 132, quasi un terzo del totale, decise il giorno prima di Natale. In una delle prime riunioni il nuovo consiglio di amministrazione ha bloccato tutto chiedendo «approfondimenti circa la legittimità dei suddetti provvedimenti», specifica in una nota Eur spa.

Tutto fermo

(Foto Ap)

I nuovi amministratori hanno bloccato anche un altro atto importante firmato da Rosati: la gara in due lotti per concedere in affitto gli immobili commerciali all’interno della Nuvola per la gestione di bar, libreria, laboratorio e servizio catering nella parte congressuale al primo piano e la gestione del ristorante e di un centro cottura agli altri livelli. Alla parte della gara per il bar non si è presentato nessun concorrente, per il ristorante le offerte sono state quattro e l’ex amministratore a metà ottobre ha insediato una commissione per valutarle.

A presiederla il pro rettore della Sapienza Giuseppe Ciccarone, professore di Politica economica a cui per una consulenza sull’«analisi del posizionamento strategico di Eur spa» sono stati corrisposti 61mila euro con un incarico della durata di un anno, dal primo novembre 2021 alla fine di ottobre 2022.

La commissione era formata da altri quattro componenti, tutti pagati e tutti esterni all’ente Eur, come se tra gli oltre 130 dipendenti non ce ne fossero di adeguati per incarichi del genere. La gara è finita in un imbuto di contenziosi e il nuovo cda ha «interrotto le operazioni in attesa di valutazioni finali».

Due banconi per il bar

L’amministratore Rosati, però, si era già portato avanti con il lavoro per il bar e il ristorante affidando per 75mila euro circa la progettazione degli spazi a Fuksas e facendo spendere a Eur spa altri 275mila euro per la fornitura e la posa in opera di due banconi da parte dell’azienda Devoto Design, la stessa che aveva già collaborato con Fuksas alla Nuvola. Più altri 74mila euro per le fornitura di un centro cottura a opera della Electrolux Professional.

Negli ultimi tempi Rosati ha deciso anche di aggiungere alla solita gestione delle attività congressuali della Nuvola una parte artistica creando Eur Culture per Roma e spendendo in tre mesi 200mila euro a fronte di 56mila euro di ricavi. E prevedendo di spendere altri due milioni di euro nel 2022.

Rosati è stato assai prodigo anche con le consulenze, l’elenco pubblicato sul sito della società è molto lungo. Ce ne sono alcune singolari, come quella di Maria Raffaella De Prisco, per quasi un ventennio dirigente Eur spa, poi uscita nel 2018, ma ripescata da Rosati nel 2021 con un contratto di consulenza di sette mesi del valore di 64.500 euro. O come la consulenza affidata a Gianni La Bella, capo operativo della Comunità di Sant’Egidio, 38mila euro per allestire un museo della pace all’Eur.

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