- Lo chiamano il grande partito dell'inceneritore e tiene insieme, con al centro il Pd, Azione di Carlo Calenda, Italia Viva di Matteo Renzi e la Lega governista del ministro Giancarlo Giorgetti. Fuori la sinistra, il M5s e, dall'altra parte, il partito di Giorgia Meloni.
- «Quando il sindaco Gualtieri ha annunciato l'inceneritore, durante la riunione di maggioranza, ai primi mugugni ha alzato la voce e detto 'sono il sindaco, decido io'. Temiamo di diventare irrilevanti, con un blocco di potere replicabile anche su scala nazionale», racconta un esponente della sinistra romana.
- Il fronte del 'no' paga le divisioni interne e la capacità di attrazione del Pd che suggeriscono di ambire a un obiettivo minimo per non scomparire.
Lo chiamano il grande partito dell'inceneritore e tiene insieme, con al centro il Pd, Azione di Carlo Calenda, Italia Viva di Matteo Renzi e la Lega governista del ministro Giancarlo Giorgetti. Fuori la sinistra, il M5s e, dall'altra parte, il partito di Giorgia Meloni. Il nuovo forno che dovrebbe bruciare i rifiuti di Roma, annunciato dal sindaco Roberto Gualtieri, riguarda il futuro della città ma anche del governo del paese. Incenerisce pattume e alleanze, genera energie e nuovi blocchi di



