«Continuo a ritenere Andrea Manzoni e Alberto Di Rubba persone per bene, e voglio vedere come andrà a finire quell'inchiesta» ha detto il segretario della Lega Matteo Salvini, di passaggio al Tribunale di Milano dove ha deposto come testimone, riferendosi all'indagine della procura di Milano che vede i due commercialisti lombardi indagati per l'acquisto del capannone di Cormano da parte della fondazione Lombardia film commission.

A chi gli chiedeva se la fiducia nell'operato dei due fosse ancora piena nonostante «le proprietà in Svizzera», il senatore ha risposto, facendo sfoggio di sicurezza: «Uno con i soldi potrà comprarsi la casa dove vuole o comprare una casa sul lago di Garda è un reato? Aspettiamo la fine dell'inchiesta e vediamo chi sarà condannato e chi sarà assolto».

Salvini ha passato la mattinata in tribunale per una causa per diffamazione e minacce che lo vede come parte offesa. La vicenda trae spunto da un post pubblicato sulla sua pagina Facebook il 25 aprile del 2016 nel quale il senatore aveva fatto alcuni apprezzamenti critici sul ruolo del presidente della Repubblica e sulla Unione europea.

In risposta a questo post l'antagonista Valerio Ferrandi aveva scritto: «sparati in bocca, sarai impiccato a un lampione». Il politico ha comunque aperto ad una conciliazione «solo dopo le scuse per questa minaccia e solo dopo un gesto monetario, anche simbolico» verso un ospedale ad esempio. Al termine dell'udienza, fuori dall'aula, Ferrandi ha fatto dono al senatore del libro di Antonio Scurati “M. Il figlio del secolo” sulla vita di Mussolini.

Il senatore dopo l'udienza ha anche parlato dell'operato del governatore della Regione Lombardia Attilio Fontana: «Il suo operato sarà giudicato dai lombardi. Io penso che abbia fatto il possibile e l'impossibile in un periodo drammatico. E siccome c'era qualcuno che fino a qualche tempo fa ironizzava sulla Lombardia adesso qual qualcuno si è accorto che il problema non è solo lombardo e il tempo sarà galantuomo».

Ce n'è anche per l'ospedale in Fiera, predisposto a Milano con 21 milioni di euro di donazioni private: «Qualcuno lo aveva definito uno spreco e una buffonata. Ahimè nei prossimi giorni vedremo se sarà stato così o un'iniziativa che salverà delle vite».

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