Con l’elezione del magnate che strizza l’occhio a Putin, la Lega si sente rilegittimata a guardare a Mosca. Savoini, l’uomo del Metropol, è tornato con un suo talk. E in Russia arriva l’ambasciatore vicino al partito
Tutto è iniziato a novembre dell'anno scorso, con l’elezione di Donald Trump alla Casa Bianca. L’atteggiamento accondiscendente dell’immobiliarista americano verso Vladimir Putin ha rappresentato per Matteo Salvini e i suoi prediletti il richiamo della foresta, il semaforo verde per un ritorno alle origini che pareva impensabile fino a meno di un anno fa. Come nella psiche umana, quando un evento inaspettato produce il manifestarsi improvviso di una nevrosi latente, così il ritorno al potere neg



