Chiudono i bar e i ristoranti e si accendono le piazze: da nord a sud, la scorsa notte le persone sono scese nelle strade per manifestare contro le nuove misure di restrizione. Nella maggior parte dei casi in modo pacifico. In altri con molotov, bombe carta e catene. A Torino, nelle vie accanto alla centralissima piazza Castello, sono stati presi d’assalto alcuni negozi e saccheggiati dopo che le vetrine sono state frantumate. Un fotografo è rimasto ferito per il lancio di una bottiglia. Anche una decina di poliziotti sono rimasti feriti.

Claudio Furlan - LaPresse

Alla fine, dirà la polizia, la serata degli scontri si concluderà con sette arresti e due denunciati. Tutti sono pregiudicati e nessuno di loro ha un’attività o esercizio pubblico. A provare che le manifestazioni partite per protestare contro il danno economico delle nuove misure, sono state infiltrate da subito da ambienti criminali. Proprio come era avvenuto a Napoli.

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Ma non c’è solo questo: migliaia di persone sono scese nelle strade per protestare, da nord a sud. Nella maggior parte dei casi in modo pacifico, in altri in modo più violento. A Milano gli scontri sono avvenuti nella zona della sede della Regione e della stazione centrale. Sono stati sparati lacrimogeni verso i manifestanti: alcuni di loro avevano lanciato contro la polizia le transenne che erano state utilizzate per il Giro d’Italia. I manifestanti hanno cercato di prendere d’assalto il palazzo della Regione, armati di catene, ma sono stati fermati dalla polizia. Un poliziotto è stato ferito con il lancio di un casco.

A Napoli la manifestazione di piazza Plebiscito è diventata un sit in con comizio improvvisato sotto la sede della regione Campania, raggiunta al termine di un corteo. A intervenire vari rappresentanti di settori e categorie, colpiti dalle chiusure e dalle restrizioni anti-Covid. In piazza rappresentanti del settore della ristorazione, barman, ma anche del mondo dell'animazione e intrattenimento, precari dello spettacolo e piccoli artigiani. A Trieste hanno manifestato pacificamente i titolari di ristoranti, bar, palestre e piscine, riuniti in piazza dell’Unità.

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