Dopo essere stati condannati nell’ambito del processo Shalabayeva, il questore di Palermo, Renato Cortese e il capo della Polizia Ferroviaria, Maurizio Improta, sono stati destinati ad altro incarico. La decisione è stata presa dal capo della Polizia, Franco Gabrielli. Cortese e Improta, all’epoca dei fatti rispettivamente capo della mobile di Roma e dirigente dell’ufficio immigrazione, sono stati condannati in primo grado a cinque anni e all’interdizione perpetua dagli uffici pubblici per essere stati coinvolti nel 2013 nel sequestro e l’estradizione di Alma Shalabayeva, moglie del dissidente kazako Muktar Ablyazov, rimpatriata illegittimamente insieme alla figlia che all’epoca dei fatti aveva sei anni.

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