Dopo oltre sette anni di attesa, è stata pubblicata la Cnapi, la Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee a ospitare il deposito dei rifiuti nucleari. Secondo il documento, sono sette le regioni con aree potenzialmente idonee a ospitare i rifiuti nucleari. Si tratta di Piemonte, Toscana, Lazio, Puglia, Basilicata, Sardegna e Sicilia. Il totale di siti individuati è di 67 di cui 14 in Sardegna, 24 Lazio-Toscana, 17 tra Puglia e Basilicata, otto in Piemonte e quattro in Sicilia. I siti che saranno selezionati dovranno ospitare circa «78 mila metri cubi di rifiuti a bassa e media attività». 

Cosa succede ora?

Con l'elenco dei 67 siti parte la fase di consultazione dei documenti per la durata di due mesi, all'esito della quale si terrà, nell'arco dei quattro mesi successivi, il seminario nazionale. Il deposito nazionale e il parco tecnologico saranno costruiti in un'area di circa 150 ettari, di cui 110 dedicati al deposito e 40 al parco.

Il deposito avrà una struttura a matrioska. Nel dettaglio, all'interno di 90 costruzioni in calcestruzzo armato, dette celle, verranno collocati grandi contenitori in calcestruzzo speciale, i moduli, che racchiuderanno a loro volta i contenitori metallici con all'interno i rifiuti radioattivi già condizionati.

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