A poche ore dal giorno del Ringraziamento sei persone sono state uccise in una sparatoria a Chesapeake, negli Stati Uniti, mentre cinque persone sono rimaste ferite e sono ricoverate al Norfolk General Hospital. Secondo i medici due dei feriti versano in gravi condizioni.

La sparatoria è avvenuta all’interno di un supermercato della catena Walmart e secondo il capo del dipartimento di polizia locale, Mark Solesky, sarebbe stata compiuta da un dipendente dell’azienda che con la stessa arma si è tolto la vita. Le forze dell’ordine hanno risposto alla chiamata nell’immediato e sono arrivate sul luogo in meno di due minuti, ma una volta dentro il supermercato l’uomo si era già suicidato.

Per il momento si ritiene che il killer abbia agito da solo e non è ancora chiaro il movente della sparatoria. Si sta anche cercando di capire se le vittime siano tutti dipendenti di Walmart. Solesky ha anche detto che sul caso sta indagando l’Fbi mentre un mandato di perquisizione è stato eseguito ieri pomeriggio nell’abitazione del dipendente, del quale ancora non è stata rivelata la sua identità.

Le testimonianze

Una dipendente di Walmart ha raccontato al New York Times la sua testimonianza. «Nessuno di noi meritava di assistere a una cosa del genere», ha detto. «Ho appena visto uccidere tre miei amici davanti a me». Un altro uomo presente durante la sparatoria ha raccontato: «Pensavo che qualcuno avesse rovesciato un enorme scaffale o qualcosa del genere». Dopo una lite e rumori molto forti ha sentito qualcuno gridare che il killer aveva in mano una pistola.

Le reazioni

«Stiamo pregando per le persone colpite, per la comunità e per i nostri dipendenti», ha dichiarato l’azienda in un comunicato. «Stiamo lavorando a stretto contatto con le forze dell’ordine e siamo concentrati sul sostegno ai nostri dipendenti».

Il governatore della Virginia Glenn Youngkin ha ordinato che le bandiere sul Campidoglio e su tutti gli edifici locali, statali e federali siano abbassate a mezz’asta fino al tramonto di domenica.

Anche il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha voluto inviare un messaggio ai famigliari delle vittime e alla nazione: «A causa dell’ennesimo orribile e insensato atto di violenza, ora ci sono ancora più tavole in tutto il paese che avranno posti vuoti in questo giorno del Ringraziamento», ha detto.

Lo scorso 14 giugno il presidente Biden – che più volte ha sottolineato la necessità di intervenire per diminuire il fenomeno delle sparatorie di massa – ha firmato una legge approvata dal Congresso che introduce alcuni controlli e limiti sulla detenzione di armi da fuoco negli Stati Uniti.

Per molti politici e attivisti della società civile si tratta di un passo avanti ma non è ancora una misura soddisfacente. Il dibattito aveva ripreso forza dopo la strage di Uvalde quando lo scorso 26 maggio il 18enne Salvador Ramos era entrato in una scuola elementare e aveva ucciso 19 bambini e due insegnanti.

Gli altri scontri a fuoco

Nel 2019 sempre all’interno di un Walmart, questa volta a El Paso, un uomo armato ha ucciso 22 persone. Il suo obiettivo era colpire cittadini messicani.

Tuttavia, per gli Stati Uniti si tratta della terza sparatoria di massa in pochi giorni. Soltanto la scorsa settimana tre membri della squadra di football dell’università della Virginia sono stati uccisi a Charlottesville, da un ex giocatore che, secondo le forze dell’ordine, ha aperto il fuoco in un garage.

L’ultimo attacco in ordine cronologico prima di quello Chesapeake è avvenuto la scorsa domenica 20 novembre a Colorado Springs. Qui, un uomo è entrato in un locale frequentato dalla comunità Lgbtq locale e ha aperto il fuoco, prima di essere stato arrestato dalla polizia. In totale sono morte cinque persone.

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