- Accolta favorevolmente nel resto del paese, la proposta del presidente federale Gravina di intitolare lo stadio Olimpico a Paolo Rossi è stata bocciata dalle tifoserie di Lazio e Roma.
- Esclusa la tifoseria vicentina, nessuna fra quelle che hanno avuto Paolo Rossi in squadra lo identificherebbe come un calciatore caratterizzante l’identità locale al punto da intitolargli l’impianto di gioco.
- Fin qui gli è stato intitolato lo stadio di Bucine, la cittadina in cui viveva prima di morire. Anche a Prato, sua città natale, indugiano a cambiare il nome del Lungobisenzio.
Anche il calcio ha la sua sindrome nimby, anche se forse sarebbe più corretto chiamarla sindrome nimp, not in my pitch, non sul mio campo di calcio. A esserne colpito, nell’occasione, è stato il tifo romano. Che al di là della rivalità tra romanisti e laziali, stavolta si muove compatto. Certo, qualsiasi altra tifoseria si sarebbe probabilmente comportata allo stesso modo di fronte alla prospettiva di vedere il proprio stadio intitolato a un personaggio che nulla c’entra con Roma e con le squ



