Stefano Benni è morto a 78 anni dopo una lunga malattia. Nato a Bologna il 12 agosto 1947, è stato scrittore, giornalista, drammaturgo. Autore di diversi libri come Bar Sport, Il bar sotto il mare (1987), Elianto (1996), La compagnia dei celestini (1992), Margherita Dolcevita (2005). La maggior parte delle sue opere è stata pubblicata da Feltrinelli. I suoi libri sono stati tradotti in più di trenta lingue. 

La sua satira intelligente e mai compiacente è emersa anche in scritti pubblicati su testate come L’Espresso, Panorama, il manifesto, La Repubblica, Cuore e Linus. È stato anche autore televisivo, tra i primi a scrivere per un giovane Beppe Grillo. Dietro l’ironia, si nascondeva una acuta attenzione e sensibilità per le ingiustizie e un amore viscerale per la libertà. Negli anni ha ampliato la sua opera scrivendo anche testi teatrali, poesie, favole, opere musicali e graphic novel.

Da anni aveva una malattia, che l’intellettuale e scrittore Goffredo Fofi, morto lo scorso 11 luglio, aveva descritto così sulla rivista culturale Lucy: «Ormai molto malato e non più in grado di comunicare. Una vecchiaia davvero inclemente la sua, ma il destino è cieco e la vita riserva brutti scherzi anche a chi davvero non li merita».

Il suo humor, scriveva Fofi, era «pacato ma anche duro quando necessario», ma «non sembrava mai dettato da disprezzo o da malizia».

Nato a Bologna nel 1947, ha passato la sua infanzia sugli Appennini. Nel 1989 ha diretto con Umberto Angelucci il film “Musica per vecchi animali”, tratto dal suo romanzo Comici spaventati guerrieri e interpretato da Dario Fo, Paolo Rossi e Viola Simoncioni, ma già due anni prima era stato sceneggiatore di un altro film, “Topo Galileo” di Francesco Laudadio, interpretato dall’amico Grillo e musicato da Fabrizio De André e Mauro Pagani.

Dal 1998 al 1999 ha diretto la collana editoriale “Ossigeno”, per la quale è comparso anche come autore del racconto “Il più veloce del cosmo”. È stato lui a convincere la casa editrice Feltrinelli a tradurre e pubblicare i libri dello scrittore e umorista francese Daniel Pennac, di cui era grande amico. 

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