Dopo lo stop della Corte dei conti, il governo cercherà altri modi per finanziare il vaccino italiano ReiThera. Lo ha detto questa mattina il ministro dello Sviluppo economico Gian Carlo Giorgetti ai cronisti a margine del Rapporto Ristorazione 2020 di Fipe-Confcommercio: «Il governo continuerà a sostenere e promuovere la ricerca di vaccini e farmaci di contrasto al virus. Lo farà in forme diverse rispetto a quelle adottate in passato che sono state, con motivazioni che al momento ancora non conosciamo, sanzionate alla Corte dei conti».

Venerdì la Corte dei Conti ha bocciato il decreto per il finanziamento del vaccino, un atto che mette a rischio la fase tre della sperimentazione e l'arrivo, previsto per l'autunno, del primo vaccino anti-Covid italiano. Le motivazioni non sono state ancora depositate: «Se quel modo non va bene, a brevissimo ne scoprirete altri, continueremo a promuovere la ricerca farmaceutica italiana contro il virus» ha detto Giorgetti.

Anche senza finanziamenti

Dietro allo stop, ribadisce la società, c’è un vizio di forma, – la Corte dei conti non può intervenire sul valore medico della sperimentazione - e ReiThera assicura che lavorerà perché il vaccino vada avanti: «La decisione della Corte dei Conti di bloccare i finanziamenti già decisi dal governo per un vizio di forma del contratto di sviluppo non avrà alcun impatto sul regolare proseguimento e svolgimento della fase II» ha scritto in una mail inviata ieri sera ai centri clinici che hanno preso parte alla sperimentazione. Il pronunciamento della Corte «non riguarda la bontà del progetto o del vaccino ma aspetti tecnico-giuridici legati al contratto di finanziamento. ReiThera continua, come prima e più di prima, con determinazione ed impegno a credere nel progetto». Per lo svolgimento della fase III «in mancanza di intervento da parte del governo, ReiThera cercherà fonti di finanziamento alternative».

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