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«Sulla Open Arms donne stuprate in Libia», ma per Salvini erano un pericolo

LaPresse
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Negli atti depositati il profilo delle vittime e le parole dei funzionari del Viminale: «Dalla fine 2018 la gestione degli sbarchi dovevamo trattarla come un problema di sicurezza pubblica e non come soccorso di vite umane». E sul pericolo terrorisimo, dicono, nessun elemento concreto

  • Donna, 22 anni: «Incinta di otto mesi e mezzo, presunto figlio di uno stupro nella prigione libica dove era detenuta, riferisce che le hanno ucciso il marito, presenta contusioni su tutto il corpo, riporta che sono lesioni da violenza in Libia».
  • Salvini è a processo oltreché per il blocco della nave della Guardia costiera Gregoretti anche per il caso Open Arms a Palermo, dove il 12 dicembre si doveva decidere l’eventuale rinvio a giudizio dell'ex ministro, la cui difesa ha chiesto e ottenuto lo spostamento al 9 gennaio perché lo stesso giorno era prevista l’udienza del caso Gregoretti.
  • «Nel tardo pomeriggio di Ferragosto si è peraltro appreso che l’Ammiraglio Martello della capitaneria di porto aveva interloquito con il capo di gabinetto del ministro, il prefetto Pianteodosi, informandolo della situazione sanitaria a bordo della nave», ha detto ai pm un funzionario del Viminale.

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