- Si apre una settimana decisiva per il massimo organismo europeo, su due fronti: il primo è quello disciplinare, con un verdetto che potrebbe portare all'esclusione dalle coppe delle tre società ancora ufficialmente parte della Superlega (Barcellona, Juventus e Real Madrid).
- Il secondo è quello della giurisdizione comunitaria, in ambito di Corte di Giustizia dell'Unione Europea e riguarderà il possibile abuso di posizione dominante dell'Uefa riguardo all'organizzazione delle competizioni europee.
- In un periodo così delicato, sarebbe bene per l'Uefa che il suo presidente Aleksander Čeferin dimostrasse maggior rigore istituzionale. Invece continua a sfoggiare rabbia e livore, come nel caso del rapporto con Andrea Agnelli. C'è da chiedersi se, in condizioni di così lasco autocontrollo, sia ancora in grado di governare il calcio europeo
Ormai è un’ossessione personale. A margine della seconda guerra della Superlega prossima ventura, fra livello disciplinare interno Uefa e fronte esterno di ambito Ue, dopo che la blitzkrieg delle 12 società congiurate provata lo scorso aprile è annegata nel ridicolo, c’è un conflitto personale andato nettamente fuori binario: quello fra Aleksander Čeferin, presidente dell'Uefa, e Andrea Agnelli, presidente della Juventus e vicepresidente della non ancora disciolta Superlega. Il primo non perde



