- L’emittente di stato ha comprato soltanto 200 ore di programmazione da Discovery, con l’impegno di non trasmettere in digitale. Ne deriva che sono tagliati fuori RaiPlay e rai Sport del digitale terrestre.
- Le positive performance di Radio1 sono in parte vanificate dall’impossibilità di ascoltarne la programmazione via pc o smartphone. Negli anni Venti del Ventunesimo secolo pare di essere dentro un paesaggio mediatico da inizio dei Duemila.
- A peggiorare le cose provvede anche l’esigenza di dare la linea al Tg2, con l’effetto di disperdere o mettere a rischio momenti topici di gara. Anche la prova da medaglia di Tamberi ha rischiato di esserne colpita.
Come se si trattasse delle Olimpiadi di Tokyo 1964. Nella giornata di ieri la Rai sembrava ferma lì, a qualche era geologica fa. Quando di canali televisivi di stato ce n’erano soltanto due. Anzi, c’erano in assoluto soltanto quei due, perché di emittenza privata non esisteva nemmeno l’intenzione. E per questo bisognava fare delle scelte drastiche nella programmazione se capitava che due o più eventi richiedessero la copertura in contemporanea. Peccato che lo scenario olimpico di ieri fosse q



