Da 40 anni nel comune della Bassa friulana, 2.450 abitanti, a luglio si gioca un campionato a dir poco particolare: campo in cemento, porte in verticale, portieri che parano senza usare le mani. Non mancano le trattative di mercato. E i vincitori portano la Madonna in processione per le vie del paese. Nell’Italia dei borghi che si spopolano, l’iniziativa mette insieme identità e aggregazione
La finale è in programma sabato 26 luglio, ma le previsioni mettono temporali e dunque bisogna aspettare. A Porpetto non ne fanno un dramma: «Se serve, la spostiamo a lunedì». È la loro coppa del mondo in cortile. Privata, intima, sentimentale. Si chiama Torneo dai Borgs, il torneo dei borghi. O, come dicono lì, «il TdB». Lo giocano da quarant’anni, a referto ci sono più di mille partite. E ogni dieci anni stampano un libro: la memoria conta. «È il nostro fiore all’occhiello», racconta Enzo Pez,



