La destra difende Pasolini e la sinistra lo abbandona. La Torre di Chia dove il poeta e regista italiano ha trascorso gli ultimi anni della sua vita si trova a Soriano del Cimino in provincia di Viterbo ed è stata venduta ai privati a febbraio per 750mila euro, secondo quanto riporta Il Tempo. A dare la notizia è stato Federico Mollicone, il capogruppo di Fratelli d’Italia in commissione cultura, dopo un’interpellanza presentata lo scorso 30 novembre.

«Grazie alla nostra interrogazione – spiegano da Fratelli d’Italia – è emerso che il MiC non aveva disponibilità finanziaria per l’acquisto in quanto impegnato nell’acquisto della villa sull’isola di Gallinaria e che avrebbe proposto alla Regione Lazio di esercitare il diritto di prelazione, cosa che a differenza di quanto dichiarato, Zingaretti non avrebbe fatto. Zingaretti chiarisca perché non sia stato esercitato il diritto di prelazione o se, piuttosto, è un bugiardo». Insomma, secondo Fratelli d’Italia il presidente Zingaretti avrebbe affermato la volontà di comprare la torre per conto della regione Lazio, cosa che in realtà non è avvenuta.

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«Troviamo inaccettabile che la Torre di Chia, dimora storica di Pier Paolo Pasolini dove venne scritto Petrolio, non possa essere acquistata dal Ministero della Cultura nonostante essa sia patrimonio della cultura nazionale, come ricordato dal bel libro di Adalberto Baldoni e Gianni Bornia».

La torre

La torre fu scoperta da Pier Paolo Pasolini durante un sopralluogo nel 1964 per scegliere l’ambientazione di alcune scene del film Vangelo secondo Matteo. Il poeta romano ne rimane talmente affascinato che decide di acquistarla e fino a pochi mesi fa era in mano a un suo erede. Le spese di gestione però erano troppe e quindi ha deciso di venderla con un annuncio sul sito immobiliare.it.

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