Dopo le assoluzioni

Il teorema della trattativa si basava sul pensiero unico fatto di niente

  • Vorrei dire grazie al giudice Angelo Pellino, presidente della Corte d’assise d’appello di Palermo. Grazie per avere dissolto quella nebulosa oscura che aveva preso il nome di “trattativa stato-mafia”.
  • Naturalmente non c’era uno straccio di prova per niente – tutta l’indagine è frutto di una insipienza investigativa rara, ma l’agomento “tirava”. Era diventata un teorema: lo stato mafia, la mafia stato. Era anche un business.
  • Ci si augura che la sentenza di Palermo, che ha demolito 12 anni di questa mattana, sia foriera di tempi migliori. Ma la strada della trasparenza è difficile da imboccare

Vorrei dire grazie al giudice Angelo Pellino, presidente della Corte d’assise d’appello di Palermo. Grazie per avere dissolto quella nebulosa oscura che aveva preso il nome di “trattativa stato-mafia”, ed era poi diventata un’entità, distillata dai suoi sacerdoti. Il giudice Pellino ha assolto i rimanenti imputati di una messa in scena durata 12 anni (o meglio, quasi 30, come vedremo); la “trattativa” è stata un insulto pervicace (e sadico) alla memoria di Falcone e Borsellino operato dai suoi

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