Il cooperante italiano è in carcere a Caracas da quasi nove mesi, senza accuse formali né tutele legali. L’Italia ha incaricato il diplomatico Vignali come inviato speciale per i detenuti in Venezuela. Ma a sbloccare il caso potrebbe essere l’Eni, molto attiva nel paese sudamericano
Da una parte la nomina di Luigi Vignali a inviato speciale per i detenuti italiani in Venezuela, pur andato già incontro a una figuraccia diplomatica. Dall’altra la montagna di crediti accumulata da Eni verso Caracas. Sono questi i due elementi principali attraverso cui il governo guidato da Giorgia Meloni spera di ottenere presto la liberazione di Alberto Trentini, il cooperante italiano in carcere da quasi nove mesi senza accuse formali né tutele legali. L’arresto di Trentini Quarantacinque



