Mattarella aveva ragione a criticare i decreti sicurezza di Matteo Salvini, lo ha stabilito il Tribunale di Ragusa che citando esplicitamente il presidente della Repubblica ha annullato la sanzione di oltre 300 mila euro inflitta al capitano Claus-Peter Reisch, e la confisca della nave Eleonore, per essere entrato nelle acque territoriali italiane nonostante il decreto dell’ex ministro dell’Interno lo vietasse, per salvare oltre cento migranti. Nelle motivazioni del tribunale anche il decreto Lamorgese: la modifica della vecchia norma portata a termine dal parlamento alla fine dell’anno scorso, per la giudice Emanuela Antonia Favara l’ha resa di fatto inapplicabile.

Il salvataggio

Il periodo era quello dei porti chiusi. A settembre del 2019 il capitano Reisch al comando della nave della Ong tedesca Lifeline ha prestato soccorso al largo della Libia a un gommone in avaria e in procinto di affondare. A bordo oltre 100 persone, tra cui trenta minorenni. Dopo avere chiesto alle autorità maltesi ed italiane un porto sicuro e aver ricevuto da queste un netto diniego con la motivazione che avrebbe dovuto rivolgersi alla guardia costiera libica, Claus-Peter Reisch decise di portare in salvo le persone nel porto di Pozzallo, durante un forte temporale.

Secondo quanto stabilito dal decreto sicurezza bis, alla nave fu imposta la sanzione milionaria, ma gli avvocati Dario Belluccio e Loredana Leo hanno fatto ricorso.

Mattarella

A oltre un anno e mezzo di distanza il tribunale ha stabilito l'annullamento definitivo dell’ordinanza-ingiunzione di pagamento e il provvedimento di confisca della nave. Per gli avvocati è particolarmente importante, perché costituisce il primo caso di annullamento da parte del giudice civile di una sanzione irrogata sulla base del decreto sicurezza-bis, senza contare il riferimento al messaggio di Mattarella, risalente a quando la legge venne promulgata. «Si vedano sul punto le osservazioni del presidente della Repubblica», scrive la giudice.

L’inquilino del Quirinale infatti aveva messo nero su bianco nel 2019 che la sanzione così per come era impostata lo lasciava “perplesso”: «Al di là delle valutazioni nel merito delle norme, che non competono al presidente della Repubblica, non posso fare a meno di segnalare due profili che suscitano rilevanti perplessità» il primo era proprio «la sanzione amministrativa pecuniaria applicabile è stata aumentata di 15 volte nel minimo e di 20 volte nel massimo, determinato in un milione di euro, mentre la sanzione amministrativa della confisca obbligatoria della nave non risulta più subordinata alla reiterazione della condotta» aveva rilevato. Per Mattarella non era «ragionevole» e rasentava l’incostituzionalità.

A questo si è aggiunta l’evoluzione normativa. Infatti, nota la giudice, le norme che hanno portato all’applicazione della sanzione sono state abrogate dal decreto cosiddeto Lamorgese «e sono pertanto inapplicabili al capitano della Eleonore».

Tornare in Mediterraneo

Per il capitano è importante che il salvataggio in mare non sia più considerato un crimine: «Sono molto contento della sentenza del Tribunale di Ragusa. Mostra che il diritto pubblico e internazionale si pone al di sopra del volere di un singolo ministro. Sulla base di questo risultato si può affermare che il salvataggio in mare e l'umanità non sono mai e poi mai un crimine». Adesso però, conclude, «occorre che le istituzioni statali organizzino operazioni di salvataggio nel Mediterraneo».

Per gli avvocati, la sentenza «mette fine ad un calvario durato circa due anni e restituisce giustizia ad un comportamento che era stato considerato criminale dalle autorità italiane; ma che, in realtà, è un comportamento dovuto dal rispetto dei principi fondamentali del vivere civile, ovvero il principio di solidarietà sociale e la tutela della vita umana».

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