LA REPRESSIONE DI ERDOGAN

La Turchia usa l’Interpol per reprimere gli oppositori all’estero

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  • Chi finisce nel database dell’Organizzazione internazionale di polizia può essere fermato dalle forze dell’ordine e posto in stato di arresto finché la Corte non decide se la richiesta di estradizione a suo carico sia politicamente motivata.
  • Anche in caso di scarcerazione, la stessa persona può nuovamente arrestata e rimandata in patria dalla Corte di un altro paese fintanto che il suo nome non viene cancellato dalla banca dati dell’Interpol.
  • La Turchia ne approfitta per fare pressioni sull’opposizione all’estero e limitarne il più possibile le libertà,  mandando allo stesso tempo un messaggio agli oppositori che sono ancora in patria. 

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