- Il ministero del Turismo guidato dal leghista Massimo Garavaglia sostiene di aver bisogno di nuovo personale per le esigenze collegate al Piano di ripresa e resilienza (Pnrr) e si rivolge all’Enit (Ente del turismo) per l’assunzione di 120 persone.
- L’Enit che ora ha circa 120 dipendenti esegue e così raddoppia il suo organico, ma dovrà pagare i nuovi dipendenti con risorse proprie, 15 milioni di euro in tre anni, sottraendole al compito principale di promuovere l’immagine turistica dell’Italia nel mondo.
- La Corte dei conti censura l’operazione che «suscita particolare perplessità». Più di 400mila euro al direttore generale Bastianelli, manager non gradito dalla nuova dirigenza, per indurlo a lasciare l’incarico.
Raddoppiare l’organico in un colpo per un’azienda è stupefacente, soprattutto in un momento di crisi come questo. Se poi l’incremento repentino è deciso dall’Enit, l’ente nazionale del turismo, che negli ultimi anni ha vivacchiato senza mai brillare per dinamismo, allora la notizia ha del miracoloso. Oggi l’Enit ha circa 120 dipendenti e ne sta assumendo altrettanti in due tranche, una per 50 «unità di personale», come è scritto sul sito dell’ente, e una per altri 70. Ma come è possibile? L’Eni



