- Per l’autostrada Ragusa-Catania era stata sottoscritta una scrittura interpretativa della concessione nella quale era previsto che il concessionario Bonsignore avrebbe dovuto rinunciare alla concessione nel caso in cui non fosse stato in grado di realizzare l’opera
- Ministero dei Trasporti (allora guidato da Paola De Micheli, Pd) e politici fecero finta di non conoscere quella clausola che avrebbe consentito all’Anas di subentrare gratis al vecchio concessionario privato
- Fu approvato un articolo ad hoc nel decreto Milleproroghe del dicembre 2019 che dava la possibilità a Massimo Simonini, amministratore Anas, di pagare per subentrare a Bonsignore che non era in grado di far partire i lavori. Così sono stati sperperati 37 milioni di euro
Per l’autostrada Ragusa-Catania l’Anas sarebbe potuta subentrare senza spendere un soldo a Vito Bonsignore, il politico-imprenditore siculo-torinese che dopo essere riuscito a farsi dare nel 2014 la concessione dallo stato teneva di fatto bloccati i lavori non essendo in grado di realizzarli. Bastava semplicemente che al ministero dei Trasporti ci fosse stato qualcuno che avesse banalmente preteso che fossero rispettati gli accordi, in particolare una scrittura interpretativa della convenzione



