Riprendono gli attacchi aerei russi su tutta l’Ucraina mentre la Francia spera di convincere Pechino a fare pressione sulla Russia per riprendere le trattative
Riprendono gli attacchi aerei russi in Ucraina. Intorno alle 2.40 le sirene hanno risuonato in alcune regioni dell'Ucraina, compresa la capitale Kiev. A partire dalle 3.00 è stato annunciato un allarme aereo in tutto il territorio nazionale, che è ancora in corso.
Le forze russe hanno colpito «infrastrutture critiche» nell'oblast di Leopoli nelle prime ore della giornata di giovedì, ha riferito il governatore regionale Maksym Kozytskyi su Telegram. Secondo il governatore non ci sono vittime.
I vigili del fuoco sono riusciti a spegnere un incendio causato dall'attacco. Kozytskyi ha detto che seguiranno maggiori dettagli. Durante la notte sono suonati allarmi antiaerei in tutte le regioni ucraine. Esplosioni sono state udite in diverse parti dell'Ucraina, tra cui gli oblast di Kiev, Lepoli e Poltava.
Nato
Il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, si è recato ad Ankara per incontrare il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu. Al centro della discussione c’è l’adesione all’interno dell’Alleanza atlantica dei paesi scandinavi, un’entrata osteggiata da parte del presidente turco Recep Tayyip Erdogan che accusa gli stati del nord Europa di ospitare cellule terroristiche del Pkk, il partito dei lavoratori del Kurdistan. «Penso che sia giunto il momento di approvare la domanda di Svezia e Finlandia», ha detto Stoltenberg durante la conferenza stampa alla quale ha partecipato anche il ministro turco.
La diplomazia
Il presidente francese Emmanuel Macron nel frattempo mercoledì ha ospitato il ministro degli Esteri cinese Wang Yi, che hanno concordato di contribuire «alla pace» in Ucraina. Macron conserva ancora la speranza che Pechino, forte alleato di Mosca e ancora piuttosto restio a condannare l’invasione, faccia pressione sulla Russia affinché torni al tavolo dei negoziati.
Sia Macron che Wang hanno «espresso lo stesso obiettivo di contribuire alla pace in conformità con il diritto internazionale» si legge in una nota dell'Eliseo, senza specificare quali potrebbero essere i contributi di ciascun paese.
Dopo la visita in Francia, Wang proseguirà il suo tour con una tappa alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco, in programma da venerdì a domenica. Si recherà anche a Mosca.
L’agenzia Reuters riferisce inoltre che l'Assemblea generale delle Nazioni Unite voterà la prossima settimana una bozza di risoluzione che sottolinea «la necessità di raggiungere, il prima possibile, una pace globale, giusta e duratura» in Ucraina. Il voto è fissato per il 24 febbraio, nell'anniversario dell'inizio dell'invasione russa. L'Ucraina e i suoi sostenitori sperano di aumentare l'isolamento diplomatico della Russia chiedendo voti a quasi tre quarti dell'Assemblea generale per eguagliare o superare il sostegno ricevuto a diverse risoluzioni lo scorso anno.
Si è conclusa invece la ministeriale che per tre giorni ha raccolto i responsabili della Difesa in formato Ramstein a Bruxelles per discutere delle nuove forniture di armi da inviare in Ucraina. In quel contesto, il ministro degli Esteri italiano, Guido Crosetto, ha sottolineato che è difficile coniugare il target del 2 per cento di spesa militare prevista dagli accordi Nato e che l’Italia si sta impegnando a raggiungere con i limiti dei parametri europei «che obbligano, con una scelta di quel tipo, ad altri tagli» ha detto il ministro.
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