- «Sono arrivata e c’era un ragazzo del Gambia, di 27 anni, che aveva appena ingoiato un pezzo di vetro, usciva sangue dalla bocca, era sdraiato per terra, faceva impressione. Era semi paralizzato, non riusciva a camminare, non doveva stare lì».
- La denuncia è di Gabriella Stramaccioni, garante per i detenuti di Roma, dopo aver visitato, poche ore fa, il Cpt, il centro di permanenza per rimpatri, di Ponte Galeria, a Roma.
- Il Cpr è da tempo al centro di segnalazioni, interrogazioni parlamentari per le condizioni nelle quali vivono i migranti in attesa di rimpatrio.
«Sono arrivata e c’era un ragazzo del Gambia, di 27 anni, che aveva appena ingoiato un pezzo di vetro, usciva sangue dalla bocca, era sdraiato per terra, faceva impressione. Era semi paralizzato, non riusciva a camminare, non doveva stare lì. Il suo ingresso è datato fine settembre, ma il medico che giudica le incompatibilità non lo aveva ancora visitato. Ora è ricoverato dopo aver ingerito la scheggia di vetro. Quel centro bisogna chiuderlo subito», dice Gabriella Stramaccioni. La garante pe


