Ai 6.100 dipendenti dell’Anas il canonico 27 del mese non è stato pagato lo stipendio. Nella lunga storia dell’azienda, almeno nella storia repubblicana, non era mai successo. Pare si sia trattato di un errore che però ha provocato molta apprensione. In una lettera ai lavoratori i dirigenti hanno scritto per giustificarsi che c’è stato un «disallineamento dei dati provenienti dai nostri sistemi e trasmessi alla banca» per i bonifici. E la banca «non è stata in grado di gestire la criticità».

Insomma, sarebbe colpa della banca. In ogni caso gli stipendi ora sono in via di pagamento e forse per farsi perdonare i capi dell’Anas hanno promesso che quest’anno consegneranno la tredicesima in anticipo. È una bella notizia che però non placa gli animi che rimangono più che surriscaldati.

Per tanti motivi. Il primo è che mentre i dipendenti restavano a bocca asciutta, ai 152 dirigenti a cui è stato di recente attribuito anche il premio di risultato, lo stipendio è stato pagato con regolarità svizzera. E poi perché l’Anas è di nuovo nella bufera.

Mentre continuano a cadere i ponti (3 in appena 7 mesi e un quarto inagibile da alcuni giorni), le ispezioni risultano insufficienti e la manutenzione non è affatto all’altezza, le porte dell’azienda vengono spalancate per far posto a una pletora di nuovi dirigenti, 14 in un colpo, molti con la targa della politica appiccicata. Tipo Luca Vettor, ex capo di gabinetto della provincia di Treviso, considerato di area leghista.

Prima di lui era stata effettuata un’altra assunzione politicamente molto più connotata e clamorosa, quella di Massimiliano Gattoni, fatto entrare a forza all’Anas e prelevato direttamente dagli uffici del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Gattoni è stato capo della segreteria tecnica del ministro Cinque stelle, Danilo Toninelli. E quando quest’ultimo ha dovuto lasciare l’incarico per far posto a Paola De Micheli (Pd), si è solo spostato di qualche stanza diventando consulente per le strategie del viceministro Giancarlo Cancelleri, anche lui Cinque stelle, attivissimo su ogni dossier e in particolare su quelli che riguardano l’Anas.

Incompatibilità

Dalle stanze ministeriali in cui si decidono i finanziamenti, i destini e le regole dell’azienda, Gattoni è stato quindi direttamente assunto all’Anas con un incarico anche qui di primo piano: responsabile dell’area informatica. E uno stipendio super, si parla di 250mila euro (all’Anas dicono di meno, senza però fornire la cifra esatta).

L’incompatibilità tra gli incarichi ministeriali e quelli di dirigente Anas di Gattoni è sancita dall’articolo 53 che disciplina le incompatibilità nell’ambito delle norme generali del 30 marzo 2001 «sull’ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche». Spiega Dimitri Dello Buono che è stato capo della segreteria al ministero prima di Gattoni: «Occuparsi di Anas in quell’ufficio è faccenda molto importante e quasi quotidiana». L’incompatibilità è talmente evidente che Pino Zingale, il magistrato della Corte dei conti interno all’Anas, ha deciso di denunciare il fatto alla procura della stessa Corte e alla procura della Repubblica di Roma.

Stando alle versioni ufficiali Gattoni è stato scelto per quell’incarico da una società di cacciatori di teste tra le più rinomate, la Egon Zehnder che offre i suoi servizi alle Ferrovie dello stato, la holding di cui Anas fa parte. Il rappresentante in Italia di Egon è Aurelio Regina, presidente di Confindustria Lazio, indicato da più parti come candidato ideale del centrodestra per la carica di sindaco del comune di Roma e infine ottimo amico dell’amministratore di Fs, Gianfranco Battisti. A sostegno della scelta Egon Zehnder, con enfasi, ha indicato nel curriculum, tra le molte attività pregresse dello stesso Gattoni, anche quelle al ministero dei Trasporti, con una sottolineatura che forse nelle intenzioni voleva essere promozionale, ma che si infrange contro i dettami della legge.

Nel curriculum fornito da Egon Zehnder c’è specificato che Gattoni, «in qualità di capo delle segreteria tecnica del ministero, ha guidato diverse iniziative strategiche tra cui l’aggiornamento del contratto di programma di Rete ferroviaria italiana e Anas», cioè l’atto fondamentale stipulato con lo stato su cui si poggia l’attività dell’azienda. In qualità di consigliere strategico del viceministro Cancelleri, Gattoni ha invece «supportato tutte le attività strategiche e normative riguardanti i temi del mondo infrastutture e trasporti». La nomina di Gattoni è apparsa così opinabile che perfino all’Anas si sono posti il problema: il responsabile dell’ufficio prevenzione e trasparenza, Roberto Massi, ha chiesto ufficialmente al ministero verifiche urgenti su «eventuali situazioni di incompatibilità».

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