Tecnici, amministrativi, giornalisti oltre che, ovviamente, medici e personale sanitario sono stati vaccinati in Molise perché dipendenti o collaboratori di Neuromed, la struttura sanitaria accreditata con la regione, del parlamentare europeo Aldo Patriciello. Le aziende di famiglia di Patriciello, mister 100 mila voti, sono proprietarie di ospedali, circa una ventina, in diverse regioni, dalla Campania al Lazio e, ovviamente, in Molise, a partire proprio dall’istituto Neuromed. Lo stesso Patriciello si è vaccinato perché «entra nelle strutture sanitarie, di cui è proprietario ed era doveroso farlo nel rispetto di tutti», fanno sapere dal suo ufficio stampa.

Caos Molise

Una vicenda che si inserisce nel caos sanitario in cui versa il Molise. Nel dicembre 2018 il governo ha nominato commissario Angelo Giustini, un generale, in pensione, (prima all’esercito e poi transitato alla Guardia di finanza). Giustini, oggi, è indagato per omissione di atti d'ufficio e abuso d'ufficio.

Per gli inquirenti il commissario non ha deliberato atti di sua competenza, necessari all'erogazione dei livelli assistenziali in relazione all'emergenza pandemica e per aver illegittimamente nominato il direttore generale dell'azienda sanitaria del Molise quale commissario straordinario per l'emergenza Covid-19, incarico, secondo la procura, «di sua pertinenza e non derogabile ad altri».

Il Molise, inoltre, è regione che ha fatto registrate l'indice Rt puntuale più alto (1.66) d’Italia. Il M5s ha chiesto la nomina di un nuovo commissario ricordando che il ministero della Salute ha accertato che non sono stati attivati i posti letto strutturali previsti, non si sa come siano stati impiegati i milioni di euro stanziati dal governo nazionale. Le competenze sono divise tra commissario, regione e Asrem, azienda sanitaria regionale del Molise. 

Un groviglio di ruoli e responsabilità che emerge anche in merito alla vicenda relativa alla distribuzione dei vaccini alle aziende ospedaliere accreditate.

Giornalisti e operatori tra i vaccinati

Perché tecnici, operatori e giornalisti che lavorano in società collegate all’istituto Neuromed sono stati vaccinati? «Non è un caso, il piano Arcuri prevedeva a novembre di vaccinare tutti quelli che gravitano a qualsiasi titolo all’interno delle strutture ospedaliere, pubbliche e anche accreditate private, per creare una situazione di covid-free.

Il problema è che Neuromed è stata più efficiente del comparto pubblico», spiegano dall’ufficio stampa del parlamentare europeo Aldo Patriciello. Lo stesso portavoce dell’onorevole, Paolo Panaccione, non è tra i vaccinati perché non dipendente delle aziende del gruppo. Nell’elenco figurano, invece, i lavoratori delle aziende collegate alla galassia Neuromed: informatici, grafici oltre a tecnici, operatori, impaginatori, giornalisti, dipendenti della tv.

«E quelli frequentano le cliniche, era giusto così», replicano dall’ufficio stampa di Patriciello. Anche se nel resto d’Italia giornalisti che, ogni giorno, raccontano terapie intensive e storie di malati e familiari, il vaccino non hanno ancora avuto modo di farlo e, come doveroso, attendono il proprio turno. Sui canali social personali i dipendenti del gruppo raccontano il vaccino: «Sono passate diverse ore dalla somministrazione ricevuta del vaccino Astrazeneca per prevenire il contagio dal covid-19…..», scrive in un post uno dei collaboratori del gruppo, di mestiere giornalista.

«Siamo stati vaccinati all’interno del piano di vaccinazione del gruppo, di più non posso dirti, devo staccare», dice al telefono il giornalista. Neuromed, però, ha fatto tutto secondo regole rispettando i protocolli, fanno sapere dallo staff di Patriciello. Prima è stato inviato l’elenco del personale sanitario poi quello di dipendenti e collaboratori.

Gli elenchi sono stati inviati all’Asrem, l’azienda sanitaria regionale del Molise, che ha fornito le dosi, qualche centinaio, a Neuromed. «Noi diamo solo le dosi perché le avevamo in stoccaggio. Loro hanno chiesto alla regione e noi le abbiamo consegnate. Se lei che è una struttura autonoma mi chiede 100 vaccini, mica devo controllare io? Presentano un elenco e una richiesta e noi la assecondiamo. Il controllo non spetta a noi, ma a chi chiede, alle strutture che richiedono. Comunque io non ho i dati delle dosi date al gruppo Neuromed, chieda al direttore generale Florenzano», dice Maria Virginia Scafarto, direttrice sanitaria di Asrem. Così chiediamo al direttore generale. «Sto facendo una riunione. Neuromed? Deve parlare con la dottoressa Ida Grossi», dice Oreste Florenzano. Così chiediamo alla sub-commissaria. «Sono ancora collegata in call», dice Grossi dopo ore di attesa. Passano due giorni e promette una comunicazione scritta, ma poi, all’ultimo minuto, ci ripensa: «Ho ancora bisogno che gli uffici finiscano il lavoro». Ha ragione l’ufficio stampa del parlamentare Patriciello: «Il problema è che Neuromed è stata più efficiente del comparto pubblico». Anche se il pubblico in Molise ha molti volti e nessuna risposta. 

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