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Vaccini, «la burocrazia richiede più tempo dell’iniezione»

LaPresse
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Il responsabile della vaccinazione nell’ospedale di Orbassano spiega che non ci sono ritardi, ma che gestire appuntamenti e certificati è più impegnativo delle iniezioni

 

  • L’ospedale universitario di Orbassano è uno dei primi ad aver iniziato le vaccinazioni e metà del suo personale è già stato vaccinato.
  • Nella sala convegni, il dottor Gallone e i suoi collaboratori fanno iniezioni a quattro persone ogni otto minuti.
  • Gallone spera che nella seconda fase, quella della vaccinazione di massa, gli ospedali saranno tenuti fuori «altrimenti non recupereremo mai i ritardi accumulati nelle prestazioni a causa del Covid».

Da pochi giorni, in Italia è iniziata quella che viene definita la “prima fase” del piano vaccinale anti Covid-19, quella in cui a ricevere il vaccino saranno medici, infermieri e operatori sanitari, oltre agli ospiti e ai dipendenti delle Rsa. L’azienda ospedaliera universitaria San Luigi di Orbassano, in Piemonte, è una delle prime ad aver iniziato il programma (e il piemonte è una delle regioni che hanno vaccinato di più). Il dottor Gabriele Gallone, che coordina le vaccinazioni dell’ospedale

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