In seguito all’allarme per la diffusione della nuova variante Omicron, in molti paesi aumentano le restrizioni. E riguardo all’efficacia dei vaccini nei confronti del nuovo ceppo, sia da Moderna che dall’Ema fanno sapere che ci vorranno due settimane per avere dati certi.

Secondo l’ultimo aggiornamento del Centro europeo per il controllo delle malattie, martedì 44 casi della variante Omicron sono stati segnalati da 11 paesi dell’Unione europea. I casi sono asintomatici o presentano sintomi lievi. Finora non sono stati segnalati decessi per la variante sudafricana.

Le nuove misure

Martedì l’assessore alla Sanità dell’Alto Adige, Thomas Widmann, ha comunicato che da lunedì la provincia autonoma di Bolzano tornerà in zona gialla. Nei giorni scorsi erano già state anticipate le nuove misure, con l’obbligo di mascherina all’aperto e di Ffp2 sui mezzi pubblici. Lo stesso giorno entrerà in vigore il super green pass.

Nuovi provvedimenti sono stati decisi anche in singole città. A Torino il tavolo istituzionale riunito in prefettura ha optato per l’obbligo di mascherine all’aperto, in centro e in tutti i luoghi affollati. La misura sarà in vigore fino al 15 gennaio.

Scuola a rischio

In Campania sono diventati cinque i contagi accertati da variante Omicron collegati al manager casertano dell’Eni rientrato dal Mozambico. «Dal tracciamento che abbiamo fatto del paziente zero abbiamo trovato tre alunni nelle scuole frequentate dai figli, un professore e la badante della suocera», ha detto il presidente della Campania, Vincenzo De Luca.

Nel frattempo, il governo ha fatto retromarcia sulla norma che imponeva il ritorno alla didattica a distanza per l’intera classe con un solo studente positivo. Si continuerà con le regole attuali, saranno isolati solo i casi specifici e il resto della classe andrà a lezione in presenza.

Multe per i No-vax

La situazione si complica anche in Germania. Nel Baden-Württemberg «la condizione delle terapie intensive è drammatica», ha detto Manne Lucha, ministro della Salute del Land tedesco, che si prepara a inviare pazienti all’estero e ha già ricevuto disponibilità da Lombardia e Svizzera.

Da giorni alcuni Länder stanno trasferendo i pazienti per il forte carico delle rianimazioni. Nel corso dell’incontro tra stato e regioni il cancelliere in pectore, Olaf Scholz, si è espresso a favore dell’obbligo generale per il vaccino anti Covid.

Una misura analoga scatterà a febbraio in Austria, dove i No-vax rischieranno una multa da 3.600 euro: «Una scelta senza alternative visto che solo il 70 per cento è vaccinato», ha detto il ministro della Salute, Wolfgang Mückstein. Anche la Grecia prevede di infliggere multe mensili di 100 euro per gli over 60 che rifiutano l’immunizzazione; nel paese il 63 per cento della popolazione over 12 è completamente vaccinata.

I timori dell’Oms

Il capo dell’Organizzazione mondiale della sanità, Tedros Ghebreyesus, ha chiesto agli Stati membri una risposta «razionale e proporzionata» alla variante scoperta in Sudafrica, mentre alla commissione Salute del parlamento europeo è intervenuta la direttrice esecutiva dell’Ema, Emer Cooke: «Abbiamo dei piani per affrontare la nuova variante e stiamo lavorando con i regolatori internazionali».

Quella di martedì è però stata una giornata negativa per le Borse europee, che dopo aver scontato le incertezze legate al nuovo ceppo hanno recuperato in chiusura: il Ftse Mib ha ceduto lo 0,87 per cento, in linea con Francoforte, Parigi e Londra, mentre a Madrid è toccata la maglia nera (-1,72 per cento).

I tempi dei vaccini

La seduta in rosso è stata influenzata dalle parole dell’amministratore delegato di Moderna, Stéphane Bancel, che ritiene i vaccini «meno efficaci» contro la nuova variante: «Penso che in nessun modo l’efficacia possa essere la stessa che abbiamo avuto con la Delta», ha detto al Financial Times. Prima di quantificare l’entità di questo «calo sostanziale» bisognerà aspettare i dati specifici, che saranno disponibili entro due settimane.

Più ottimista è stata Cooke, secondo cui i vaccini potrebbero dimostrarsi efficaci e continuare a proteggere la popolazione. Il giudizio è condiviso dal ministro della Sanità di Israele, Nitzan Horowitz: «I primi dati mostrano che con tre dosi di Pfizer si è protetti dalla variante Omicron», ha detto in serata.

 

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