- Nel dicastero della Comunicazione, voluto da papa Francesco nel 2015, da giorni circola una lettera anonima indirizzata ai giornalisti, che denuncia il malessere ormai cronico dei professionisti della comunicazione.
- In Vaticano sono in piedi due macchine della comunicazione pontificia: da una parte il dicastero e le testate ufficiali, dall’altra una cerchia di amici del papa che apparecchiano interviste per le reti televisive italiane.
- Bergoglio bolla le accuse contro dl lui come «calunnie e coprofilia». Eppure, i dipendenti esasperati devono ricorrere alle missive anonime per denunciare. Fonti vaticane rilevano il clima divenuto ormai pesante.
Il 17 aprile è la domenica di Pasqua per i cattolici, mentre per gli ortodossi cadrà il 24 aprile. Per il momento, la richiesta del papa di una tregua è caduta nel vuoto. Intanto, se all’ombra del Colosseo torna in mondovisione la via Crucis con la guerra infinita di Putin da sfondo, all’ombra del Cupolone è in corso un’altra guerra di logoramento. A Palazzo Pio, sede del dicastero della Comunicazione riformato da papa Francesco con un motu proprio nel 2015, da giorni circola una lettera anon



