I fatti risalgono agli anni Sessanta del secolo scorso a Bramois, un villaggio vicino a Sion, nel Vallese, Svizzera francese. A parlare è Gérard Falcioni, ormai adulto, che per anni ha denunciato, inutilmente, quello che gli era successo da bambino. Dopo la pubblicazione nel 2002 del suo primo libro, ha cominciato a ricevere «una pioggia di testimonianze di altre vittime».
«Dovevamo lasciare l'aula per frequentare alcune lezioni di religione e andare nel seminterrato in una stanza chiamata "Sala dei Laboratori". Venivano tirate grandi tende nere. Era quindi buio pesto quando accendeva il macchinario che proiettava le immagini su un grande schermo. Ricordo le vite degli apostoli, di Cristo e della Vergine Maria, in paesaggi magnifici. Sento ancora il rumore che faceva ogni volta che inviava una nuova immagine. Potevo vedere ogni suo gesto, ma non diceva molto. Per


