I carabinieri del Nas, i finanzieri di Asti e i carabinieri di Cuneo hanno arrestato nove persone accusate di associazione a delinquere, riciclaggio e frode nell’esercizio del commercio delle bevande e contraffazione di indicazioni geografiche dei prodotti alimentari. Gli arrestati erano coinvolti in un sistema di contraffazione di pregiati vini italiani, organizzato a livello internazionale, attivo dal 2016 prevalentemente nel territorio dell’astigiano, finalizzata alla produzione di indicazioni geografiche o denominazioni di origine di prodotti agroalimentari contraffatti, e in particolare di vini come il Tignanello, il Sassicaia e l’Amarone della Valopicella.

I membri dell’organizzazione si occupavano di tutti i passaggi di produzione, dalla vinificazione all’ imbottigliamento e alla successiva commercializzazione che avveniva principalmente in Svizzera. Grazie alla collaborazione dell’Autorità giudiziaria della Repubblica Elvetica del Canton Ticino si è scoperto che nel nel periodo tra il 2016 e il 2018 sono state commercializzate oltre 54mila bottiglie di vino contraffatto verso il mercato elvetico, tale da consentire un ricavo illecito di circa 932 mila euro, oltre a monopolizzare quel mercato, vendendo falsi vini pregiati, normalmente difficili da reperire, a prezzo assolutamente competitivo e in grande quantità.

Con l’esecuzione di perquisizioni personali e locali in tutto il centro nord Italia nel giugno 2018, sono state sequestrate complessivamente 15.000 bottiglie di vino contraffatto, 19 cliché, 10.600 etichette singole, 8.393 contrassegni di stato per vini a DOC e DOCG, 165.320 capsule di chiusura per bottiglie con marchi o loghi aziende vitivinicole, oltre a 200 chili di sostanze vietate in uso enologico (aromi, sciroppi e coloranti) per un valore di rivendita al dettaglio di oltre 200 mila euro. In precedenza, le indagini hanno consentito di sequestrare al confine con la Svizzera ulteriori 4884 bottiglie di vino contraffatto.

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