- La presentazione delle liste del Pd ha aperto uno scontro all’interno del partito, un tutti contro tutti che il segretario Enrico Letta ha stoppato chiarendo che la riduzione dei parlamentari ha imposto queste scelte, «impossibile ricandidare tutti, ho chiesto dei sacrifici», ha detto l’ex primo ministro.
- Tra le conferme una appariva scontata visto il nome, ma soprattutto il cognome: quella di Piero De Luca, vice-capogruppo uscente dei democratici alla camera dei Deputati.
- Lo scorso marzo diversi intellettuali avevano scritto a Enrico Letta, segretario del Pd. «Sotto De Luca il Partito è a pezzi, parvenze di segretari dirigono le segreterie locali, alle elezioni il simbolo non c’è, a Salerno è una segreteria personale di Piero De Luca», scrivevano. Un appello rimasto inascoltato.
La presentazione delle liste del Pd ha aperto uno scontro all’interno del partito, un tutti contro tutti che il segretario Enrico Letta ha stoppato chiarendo che la riduzione dei parlamentari (votata dallo stesso Pd quando lui non era ancora segretario) ha imposto tagli draconiani. «Impossibile ricandidare tutti, ho dovuto scegliere e chiesto dei sacrifici», ha spiegato l’ex primo ministro che ha comunque usato il bilancino per accontentare i big e (quasi) tutte le correnti. Non solo: Letta



