- Se le città siano luoghi per donne ha iniziato a chiederselo l’urbanistica femminista negli ultimi decenni, studiando come una città si disgrega nelle sue diversità. Si parte dai ruoli di genere imposti
- Riflesso della divisione dei compiti all’interno del nucleo familiare e del lavoro assistenziale non retribuito: cura dei bambini, di anziani e organizzazione della vita in casa, sono prerogative femminili
- Quanto avviene in Iran, con la polizia religiosa e una rigida separazione, ma frutto dello stesso principio di protezione. La direzione dovrebbe essere quella della ripresa degli spazi, non del cedere.
«Era inverno, faceva freddo ed era buio. Il tragitto ufficio-stazione: strade deserte e poco illuminate, il piazzale isolato, un labirinto buio di auto. La rampa in discesa verso i binari, anch’essa semibuia, piena di punti ciechi: “Questa cosa sembra averla progettata uno stupratore seriale”». A raccontare l’aneddoto è un uomo, a dire la frase finale una donna, rimasta un’ora ad aspettarlo a fine turno lavorativo, per avere compagnia. L’uomo scrive su Twitter in relazione a un recente fatto



