È in corso in queste ore la discussione nel governo su come suddividere l'Italia nelle tre fasce di rischio, che saranno previste nel prossimo dpcm, e che prevederanno restrizioni via via più severe per fronteggiare l'emergenza covid. Lunedì il premier Giuseppe Conte ha indicato che la suddivisione avverrà tenendo conto dell'indice di contagio (Rt) unito ad altri 21 indicatori, come il numero dei casi sintomatici, i ricoveri negli ospedali, l’occupazione delle terapie intensive, i casi nelle Rsa, la percentuale di tamponi positivi e il numero di nuovi focolai.

Durante il lungo vertice tra il presidente del Consiglio e i capi delegazione dei partiti di maggioranza la suddivisione del paese è stato lungo oggetto di dibattito. Le ipotesi che stanno prendendo forma in queste ore prevedono quattro regioni – Lombardia, Piemonte, Calabria e Valle d'Aosta  – e la provincia autonoma dell'Alto Adige nella zona rossa, ovvero quella che sarà soggetta al maggior numero di limitazioni. È in corso la valutazione se inserire nella fascia ad alto rischio anche Umbria, Puglia e Campania, che comunque dovrebbero essere almeno zona arancione. Insieme a loro nel secondo scenario rientrerebbero Liguria e Veneto. Si sta valutando anche la posizione di Toscana, Marche e Lazio, con ancora incertezza se saranno zona rossa e arancione.

La regione guidata da Luca Zaia, però, potrebbe per il momento essere ancora considerata zona verde, insieme al resto del territorio italiano. In quest'ultimo caso non sono previste ulteriori misure, oltre a quelle annunciate ieri dal presidente del Consiglio. Coprifuoco nazionale probabilmente dalle 21, didattica a distanza al 100 per cento per tutte le classi delle scuole superiori, chiusura dei centri commerciali nel fine settimana, dei musei, delle mostre, sale giochi e bingo nelle tabaccherie, limitazione della capienza massima del trasporto pubblico locale al 50 per cento.

Lo spostamento di una regione da una fascia all'altra dovrebbe avvenire con ordinanza del ministero della Salute. Fonti di governo precisano che l’inserimento nelle varie fasce di rischio sarà concordato con i governatori, ma l'obiettivo sarebbe quello di far prevalere a prescindere le decisioni del ministero della Salute, che potrà in tal senso emanare i propri provvedimenti.

Tornando alle fasce, per la zona rossa il dpcm potrebbe prevedere la chiusura totale di bar, ristoranti, parrucchieri e centri estetici, e la possibilità della didattica online totale anche per le classi seconda e terza delle medie.

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