Non c’è pace nel Consiglio superiore della magistratura, in cui scoppia l’ennesimo caso collegato alla vicenda Palamara e in particolare alla sua recente audizione davanti alla prima commissione in merito alle nomine per gli uffici giudiziari di Milano e Roma.

Il giorno successivo all’audizione, Corriere e Repubblica pubblicano la notizia che il difensore di Palamara Roberto Rampi

oni (che non sarà presente all’audizione perchè non è prevista la presenza dell’avvocato in quella sede), in giorno prima dell’audizione ha incontrato il consigliere laico del Csm in quota Forza Italia e membro della prima commissione, Alessio Lanzi.

In seguito a questa notizia, Lanzi viene sostituito e spostato dalla prima alla quinta commissione, per ragioni di opportunità.

La decisione del trasferimento, tuttavia, ha dato origine a un duro botta e risposta tra lo stesso Lanzi e il comitato di presidenza del Csm.

L’attacco di Lanzi

Lanzi ha pubblicato infatti la sua personale ricostruzione dei fatti sulle pagine del Riformista, scrivendo che «il mio incontro professionale con il professor Rampioni su temi accademici ed editoriali che ci uniscono» si è svolto prima della riunione di commissione «in cui si parlò dell’audizione di Palamara».

Dunque, secondo Lanzi, non ci sarebbero stati legami tra il suo incontro e l’audizione. Inoltre aggiunge che «sono stato io a chiedere di cambiare commissione (speravo solo dopo aver ultimato rilevanti pratiche in via di definizione) poichè avevo perso ogni senso di fiducia nei confronti di due consigliere». 

Lanzi quindi sostiene di aver chiesto lui il trasferimento e di essersi solo stupito del fatto che questo sia avvenuto con tale velocità, poi dice che il colloquio con il collega avvocato ha avuto ad oggetto i loro rapporti personali.

La risposta del Csm

Indirettamente, però, questa ricostruzione viene smentita da una nota del Comitato di presidenza del Csm, che scrive: «Con riferimento a quanto apparso sulla stampa circa la sostituzione del consigliere Alessio Lanzi, osserva che la sua permanenza in Prima commissione si è resa inopportuna avendo lo stesso consigliere Lanzi riferito che nel colloquio intercorso con l’avvocato Roberto Rampioni, sia pure marginalmente, è stato affrontato il tema dell’audizione del dottor Luca Palamara, fissata per il giorno seguente».

Una sostanziale smentita, o meglio sostanziale correzione, rispetto a quanto scritto e firmato da Lanzi, che invece non fa cenno al fatto che nel colloquio con Rampioni si sia toccato il tema dell’audizione.

Tuttavia, la vicenda è solo l’ultimo dei tanti strappi dentro il consiglio: l’ennesima polemica che tocca il lavoro dell’organo di governo autonomo della magistratura.

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