La premier attacca e mette le mani avanti rispetto a future indagini a carico di chi le è più vicino. Musolino (Md): «Creazione di un caso inesistente». Zaccaro (Area): «Non parliamo di complotti»
La notizia - che notizia non è perché non c’è prova che il fatto sia vero - di una possibile indagine per traffico di influenze illecite a carico di Arianna Meloni, sorella della premier, è bastata per far esplodere la paranoia di Fratelli d’Italia e di conseguenza per far il contrattacco: vittimismo su presunte persecuzioni mediatico-giudiziarie e stigmatizzazione preventiva in merito ad eventuali future indagini (di cui per ora non c’è traccia). Se nelle occasioni precedenti era il fuoco di fi



