gli attacchi alla libertà di stampa

 Contro le liti temerarie era meglio il vecchio codice Rocco

LaPresse
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  • Domani è destinatario di una originale (almeno per quanto a me noto) iniziativa: una diffida con la richiesta di risarcimento del danno quantificato, peraltro in misura non definitiva.
  • Il Codice Rocco del 1930 prevedeva la possibilità di condannare il querelante o la parte civile, a domanda dell’imputato prosciolto, alla rifusione delle spese sostenute dal secondo per la difesa e ai danni subiti per colpa grave.
  • Il nuovo codice di procedura penale del 1989 ha modificato tale strumentazione, prevedendo la condanna del querelante solo nel caso di formule di assoluzione definite più ampie: perché il fatto non sussiste o per non averlo commesso, raramente possibili in caso di diffamazione.

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